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MorfoUtopie

Questa di Brunetto De Batté è un’Avanguardia che non si arrende e che dagli anni ’60 a oggi rotola-rutilando, trascina-tracimando, proietta-pro-muovendo, introietta-immagazzi-nando, espugna infine il territorio incerto dell’architettura contemporanea ricavandone lacerti di memorie, momenti di metafisiche incertezze. Almeno tre i motivi per ringraziare l’autore per queste MorfoUtopie: 1 – la persistenza nel credere nelle capacità taumaturgiche del disegno portato alle sue ultime conseguenze figurative, proprio oggi che sembra decretato a un declino nella scatola di un computer. 2 – perché nei suoi “teatri” che sfruttano al meglio l’inquadratura predi-sposta da Hans Vredeman De Vries, l’architettura si espone nei suoi protagonisti come una scena filmica, restituendoci una sua inedita storia, contemporanea e non contemporanea, ove lacerti di altre architetture si interrogano vicendevolmente. 3 – perché Homo Ludens è capace di giocare seriamente, nella logica di un Huizinga, indagando quella forma oltre la funzione dell’utile. Ecco allora sorgere concrezioni rocciose che si assi-milano a edifici; architetture antropomorfe dove case con braccia e gambe ne tentano un nomadismo. In sostanza De Batté, novello Giulio Camillo in-serisce nel suo Teatro Combi-natorio, nel suo ingegnoso quanto diabolico meccanismo, o meglio ruota della fortuna, frutti della sua memoria, come queste MorfoUtopie, espellendo sempre e costantemente nuove forme dell’abitare (Marcello Sèstito)

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22,00

Prodotto ID: 2644
ISBN: 978-88-99855-90-1
Anno: 2022
Dimensioni: 15x21
Pagine: 96
Categoria:

Brunetto De Batté

Laureato alla Facoltà di Architettura di Firenze, è stato direttore dell’Ufficio Urbanistico del Comune di Arenzano dal 1980 al 1982 e docente di Progettazione Architettonica dal 1982 al 2012 presso la Facoltà di Archi-tettura di Genova dove ha diretto il Master di Architettura per lo Spettacolo e coordinato ricerche per enti pubblici. Ha fon-dato inoltre la collezione “arch.unige_disegni d’autore”. Nel ’75 crea con Giovanna Santinolli il Laboratorio DS (laborato-rio design sperimentale urbano), sviluppando studi e speri-mentazioni sull’abitare collettivo. Dal 1988 a oggi è redattore di “Anfione Zeto” (rivista internazionale di Architettura e Arte) dove svolge attività di critica teorica con disegni; è stato cor-rispondente delle riviste “Yapi” e “XXI” e ha condiretto “Ar-chandwebe Escalation”. Ha allestito e curato diverse mostre e padiglioni, tra questi ricordiamo: per il Comune di Genova “Vienna Rossa”, 1981; la Comunità scientifica italiana, “Expo ’92”; per Museo attore “Virgilio Marchi’, 1993; per la Re-gione Liguria “Abitare il tempo”, 1994 e 1995; per Comune di Genova “Progetti tentativi”, 1998 e “Arti visive 3”, 2000; per GeNova 04 “Architettura in Liguria (‘25/’55)”. Ha par-tecipato a due edizioni della Triennale di Milano e a cinque edizioni della Biennale di Venezia ed è stato invitato ad esporre disegni e progetti in diversi Musei e Università.