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Architettura dell’invisibile

Da sempre le avanguardie storiche hanno cercato di rapportarsi al mondo onirico, i surrealisti più di altri, ma c’è in questo lavoro di Giuliana Cunéaz la precisa volontà di spogliare le procedure di modellazione da qualunque pretesa moralizzante per restituirle cariche di un valore oggettivo, come se la materia aleatoria messa a disposizione dello sguardo o dello spettatore potesse tradursi in quella dimensione reale tanto auspicata quanto pretesa. In sostanza due componenti sembrano distinguere il suo lavoro da altri manipolatori di mondi illusori, ed in questo la sua portata teorica: un distacco netto dal mondo surrealista con conseguenze tutte a vantaggio di una scienza dell’arte totale e a venire, e la pretesa di rendere palesi dei mondi possibili: mondi paralleli. Cosa vediamo in essi che ci commuove e ci esalta: sommovimenti tellurici in cui la crosta terrestre e non solo, sembra appartenere pure ad altri pianeti noti e meno noti; smottamenti di masse eterogenee che si affastellano proponendo a volte fantasiosi agglomerati; catastrofici elementi in collisione che andrebbero, ma solo per lontane affinità, accostate alle forme apocalittiche di un John Martin; e ancora iceberg alla deriva come masse abbandonate da ciclopici abitatori di luoghi sconosciuti; isole galleggianti; ma il tutto in un candore edenico. Tra angeli e labirinti, tra cassius tuberosa e lucciole, finiamo per soggiornare in Estotiland  trovandoci proiettati in Terrains vagues, come per Attrazione Magnetica. (Marcello Séstito)

12,00

Prodotto ID: 2996
ISBN: 979-12-81108-31-8
Anno: 2023
Dimensioni: 15x21
Pagine: 96
Categoria:

Giuliana Cuneaz (Aosta 1959), vive e lavora a Milano. Utilizza tutti i media artistici, dalla videoinstallazione alla scultura, dalla fotografia alla pittura sino agli screen painting (schermi dipinti). Dai primi anni Novanta inizia un’indagine dove la ricerca plastica si coniuga con le sperimentazioni video. Nel 2004 il 3D entra a far parte della sua indagine e acquisisce elementi tratti dal mondo della scienza e della nanoscienza per creare paesaggi virtuali che interagiscono con i dati naturali. Nel 2021 ha realizzato il film in 3D I Cercatori di Luce. Tra le manifestazioni a cui ha partecipato vanno segnalate: Biennale di San Paolo, Tina B. di Praga, Biennale di Siviglia Youniverse, Anteprima Torino nell’ambito della Quadriennale di Roma, Project Daejeon, Biennale Light Art di Mantova. Molti i luoghi che hanno ospitato le sue opere come: Museo Revoltella, Trieste; Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino; Museo Pecci, Prato; Castello Ursino, Catania; Museo Riso, Palermo; Università La Sapienza e Macro Testaccio, Roma; Castello Gamba, Châtillon; Gallerie d’Italia e La Triennale, Milano; Museo d’Arte, Lugano; Museo di Storia Naturale, Verona; Fondazione Palazzo Albizzini, Collezione Burri, Città di Castello e il Museo Puškin di Mosca attraverso un progetto online. Nel 2022 il MEET Digital Center di Milano ha ospitato la mostra personale C’è tanto spazio laggiù in fondo.