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Archigenesi

L’utopia sottesa alle esplorazioni immaginifiche di Ruggero Lenci si sostanzia di un principio, più volte ripetuto in queste pagine, che trova origine nella frase del naturalista Ernst Haeckel, l’ontogenesi ricapitola la filogenesi. Applicato all’architettura, il risultato ci dovrebbe restituire una morfogenesi del progetto in una ontogenesi riferita alla storia millenaria dell’architettura. I disegni che propone per illustrare la sua forma di utopia nascono come vorrebbe il Focillon o, ancora prima, Goethe, dal dialogo indissolubile tra la mano e la mente e si traducono in forme parcellizzate di segni, che diventano ”atti di senso nei solchi della corteccia della memoria”. Vi compaiono come spettatori-attori innumerevoli faccine: abitanti muti e desiderati di una città in ribollire: una immensa Ecumene a cui tendono. In sostanza i disegni sono altrettante ‘infinite forme bellissime’ che, come vorrebbe Sean B. Carrol, aggirano la sola volontà di potenza del costruito finendo con l’assumere il vero fondamento del fare architettura se questa la si intende come arte. I Campo Marzio che ci propone assieme ai Vultus Urbis, alle se-dimentazioni urbane e alle rovine e macerie, più che cercare una ferma collocazione dei corpi architettonici ci dicono di un crogiolo infuocato laddove queste entropie urbane lasciano tradire il desiderio di una città sperata perché desiderata in cui finalmente dal magma incandescente possa fiorire un’architettura come un embrione metamorfico, come un seme di crescita futura. (Marcello Sèstito)

22,00

Prodotto ID: 2785
ISBN: 978-88-99855-99-4
Anno: 2022
Dimensioni: 15x21
Pagine: 96
Categoria:

Ruggero Lenci è professore di architettura e composi-zione architettonica alla Sapienza – Università di Roma (Fa-coltà di Ingegneria) e dirige la collana “Scienze dell’abitare sostenibile”. Dal suo contributo teorico sul tema ‘Evoluzione e architettura’ propone un accostamento tra le discipline scientifiche, umanistiche e progettuali dal quale deriva: la morfogenesi del progetto ricapitola la storia dell’architettura. È convinto che l’architettura sia un’arte e che praticarne più di una sia funzionale a sviluppare uno sguardo consapevole. Da qui nasce l’attenzione oltre che per l’architettura, anche per la scultura, la pittura e la grafica. Tra i suoi contributi progettuali figura l’unità abitativa sperimentale realizzata a Favaro Veneto (Venezia). Tra le sue ricerche figurano quelle sulla Scuola romana che hanno prodotto le monografie: Ingegneri-architetti (2021), La Torre Eurosky (2014), La Casa del Girasole (2012), Pietro Barucci (2009), Studio Passarelli (2006), Massimiliano Fuksas (1996). Nei suoi contributi didattici sono pubblicati 700 progetti degli ex studenti: Il Progetto Flaminio come progetto di ricerca (2022), L’abitazione sostenibile a Tor Bella Monaca (2019), Mutazioni Laurentino 38 (2011), Didattica e Architettura (2007). Ha inoltre pubblicato la raccolta dei suoi disegni Vultus Urbis (2020) e sculture Morfemi dinamici (2011).