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Urlare. Si fa presto a dire matti

Il professor Giacomo Canali, eminente psicanalista di formazione lacaniana, dirige una Residenza Terapeutica e Socio-Riabilitativa, ossia, in parole povere, una clinica psichiatrica a Roma. Contrariamente alle opinioni correnti dell’antipsichiatria, il professore ritiene che la pazzia esista, che i pazzi esistano, e che la pazzia può insegnarci qualcosa di fondamentale su noi stessi. Seguendo certe suggestioni di Antonin Artaud, il grande teorico del teatro della Crudeltà, il professore ritiene comunque che ci siano pazzi e pazzi. Di quelli banali, che si credono magari Giulio Cesare, non vale la pena di occuparsi e anzi è bene eliminarli al più presto. Invece si debbono indagare le ragioni profonde, quasi sempre segrete, per cui si perde la ragione e ci si abbandona alla vertigine di essere altri. In questo, il teatro, la maschera, lo spettacolo, perfino il cinema, si rivelano un campo fondamentale, tanto più che il professore, divorziato, è innamorato di Giulia, una ragazza molto più giovane, che vorrebbe fare l’attrice.

Il gioco però è pericoloso. La vertigine è contagiosa, può investire anche colui che crede di padroneggiare la situazione. L’altro da sé, in tutto simile a sé, è capace di comparire all’improvviso sotto la forma inquietante del sosia. Tra molteplici riferimenti culturali, alcuni espliciti e facilmente riconoscibili (Artaud, Pirandello, Dostoevskij), altri meno, si sviluppa l’autodistruzione interiore del professor Canali, la sua via crucis.

Prodotto ID: 2697
ISBN: 979-12-81108-02-8
Anno: 2022
Dimensioni: 15x21
Pagine: 96
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Alessandro Cappabianca, classe 1937, architetto, critico d’arte e critico cinematografico, ha insegnato alla facoltà di architettura di Firenze. Negli anni ‘70 era tra i curatori della collana “Cinema e informazione visiva” (Mazzotta). Tra i fondatori della rivista “Fiction. Cinema e pratiche dell’im-maginario” (1977-80), è firma storica della rivista “Filmcri-tica” (ha fatto parte anche del direttivo) ed ha collaborato con numerose altre riviste, fra cui “Casabella”. Fra le sue monografie ricordiamo Wilder, von Stroheim, Po-lanski, Artaud e Bene. Altri suoi contributi sono in convegni e volumi collettivi dedicati alla scenografia cinematografica, alla rappresentazione della città nel cinema e a registi quali Dovženko, Antonioni, Ophüls, Scorsese, Eastwood, Lang, Edwards, Donen, Boorman e Ruiz. Per Timía ha pubblicato nel 2016 Metamorfosi dei corpi mutanti.